Il Cammino sinodale delle Chiese in Italia sta proseguendo nel solco segnato da papa Francesco nell’Esortazione apostolica Evangelii Gaudium, che delinea una Chiesa missionaria, prossima alla gente, dinamica e solidale. Un passaggio ci può orientare in questa fase: «La pastorale in chiave missionaria esige di abbandonare il comodo criterio pastorale del “si è fatto sempre così”. Invito tutti ad essere audaci e creativi in questo compito di ripensare gli obiettivi, le strutture, lo stile e i metodi evangelizzatori delle proprie comunità. Una individuazione dei fini senza un’adeguata ricerca comunitaria dei mezzi per raggiungerli è condannata a tradursi in mera fantasia […]. L’importante è non camminare da soli, contare sempre sui fratelli e specialmente sulla guida dei vescovi, in un saggio e realistico discernimento pastorale» (n. 33).
Quello che ci apprestiamo a vivere, nella fase sapienziale del nostro Cammino sinodale, è proprio il discernimento comunitario “realistico”, cioè operativo, orientato all’individuazione dei mezzi per costruire una Chiesa più aderente al Vangelo. Non è questione di nuovi contenuti, ma di un nuovo stile: sinodale, cioè capace di ascoltare la voce dello Spirito e di ascoltarsi reciprocamente, di camminare insieme, di attendersi con pazienza, di spronarsi con audacia.
In questa nuova fase il testo di riferimento è costituito dalle Linee guida pubblicate nel luglio 2023. Per supportare il percorso di discernimento nelle Diocesi e nelle diverse realtà ecclesiali, come preannunciato nelle stesse Linee guida (p. 13), si è ritenuto opportuno proporre alcune schede:
1. Una scheda metodologica dedicata ai passaggi da compiere per un percorso di discernimento ecclesiale su uno o più temi scelti dalla Diocesi e da altre realtà ecclesiali.
2. Una scheda dedicata allo stile del discernimento, per aiutare le singole realtà ad entrare nel clima della fase sapienziale.
3. Cinque schede dedicate ai nuclei tematici. Ciascuna scheda, dopo aver richiamato brevemente gli argomenti del nucleo (proposti con maggiore ampiezza nelle Linee guida), propone alcune domande. Ogni Diocesi e realtà ecclesiale può scegliere una o più domande, o formularne altre, maggiormente aderenti alla propria realtà. Nell’affrontare queste domande è bene continuare a coinvolgere il più ampio numero possibile di persone, anche tra coloro che vivono in un contesto diverso da quello ecclesiale.
4. Una traccia per la preghiera iniziale e conclusiva dei diversi incontri.
Affidiamo questo strumento alle Chiese locali, nella fiducia che la partecipazione registrata nel biennio narrativo possa incentivarsi, per discernere insieme ciò che lo Spirito
dice alle Chiese.