Sabato 19 febbraio 2022 i componenti del Consiglio Pastorale Diocesano, della consulta diocesana delle aggregazioni laicali, i sacerdoti coordinatori delle Unità Pastorali e i facilitatori parrocchiali hanno colto l’invito ad entrare nel vivo della fase diocesana del cammino sinodale per sperimentare e vivere un processo ecclesiale partecipato e inclusivo, che offra a ciascuno l’opportunità di esprimersi e di essere ascoltato per contribuire alla costruzione del Popolo di Dio”. Insieme, nello stile della sinodalità, che fin dalle origini ha caratterizzato le comunità cristiane e sul quale papa Francesco insiste molto.
Quando si parla di ASCOLTO COMUNITARIO sono in gioco alcuni momenti distinti ma allo stesso tempo uniti: in prima battuta l’ascolto della Parola di Dio e la preghiera, poi la risposta della propria coscienza (proprio RACCONTO), poi la comunicazione che viene dopo aver ascoltato (RISUONA) quanti prendono parte all’ascolto in vista di approdare a una conclusione condivisa (SINTETIZZA), nella fiducia che «lo Spirito lavora in ciascuno, ma anche nelle dinamiche del gruppo».
Tutto è stato svolto in un clima di preghiera iniziato con la Celebrazione dell’Ora Media con la Parola donata, spezzata e condivisa dell’Arcivescovo, At 10, 9-22: “Alzati scendi e va con loro”: «L’esperienza di Pietro è nuova e forte, lo Spirito lo spinge ad andare oltre. Cosa ha spinto Pietro ad ascoltare lo Spirito? ciò avviene quando ascolta tutti i fratelli, anche quelli che forse non avrebbe dovuto ascoltare. Pietro è a mezzogiorno, in preghiera, e nella e con la preghiera Pietro ascolta Dio ma anche se stesso (ascolto interiore). Infatti gli venne fame e l’esigenza quotidiana lo rimanda alla Parola di Dio (andrà in estasi). Ma con l’ascolto interiore e con l’ascolto di Dio, nasce anche una lotta, un uscire dagli schemi, non per ricercare, per forza, la novità, ma per seguire, pienamente, il Signore. Pietro si domanda perplesso cosa significasse il suo sogno, ma questa perplessità, questa paura, è l’elemento centrale, è il gusto amaro dell’incompiuto che fa agire veramente lo Spirito. Ecco tre servi (tre uomini), pagani mossi dallo Spirito, Pietro è lì che accoglie l’invito dello Spirito ad andare con loro, ed è ora che realmente ascolta (l’ascolto vero è solo dono dello Spirito, senza è un confronto che non si apre realmente all’altro, non è condivisione e vera comunione). Quando Pietro sente che addirittura il Centurione vuole parlagli, apre, anzi spalanca la sua porta e il suo cuore, dove andrà non lo sa, ma certamente andrà dove lo Spirito lo precede».
Fidandoci della Parola e sostenuti dallo Spirito, stati divisi in sei gruppi di circa 8 persone per gruppo, non solo per vivere la bellezza della differenza tra personalità diverse, non solo per vivere l’incontro meraviglioso tra figli di Dio ma anche e soprattutto per iniziare a fare vero ascolto comunitario, con momenti di ascolto e confronto, sulle domande proposte dal Sinodo Universale e come organismi di partecipazione, in particolare, alle domande: I COMPAGNI DI VIAGGIO.
Ci siamo poi “RITROVATI” in Assemblea plenaria con la condivisione da parte di ogni segretario: sono emerse luci ed ombre dell’esperienza dei Consigli Parrocchiali, il desiderio di continuare ad impegnarsi nella partecipazione ecclesiale, la cura delle relazioni, il riferimento al Signore che ci unisce, aiutandoci a superare il rischio di camminare come binari che non si incontrano mai; il pericolo del clericalismo, l’attenzione al territorio e tante le “parole sintesi” emerse nei gruppi: attenzione ai giovani, tempo, relazione, formazione, progettualità, ascolto attivo, accoglienza, fare spazio e ripensamento, spogliarsi dell’io per diventare noi, abbattere le barriere…
«Non bisogna aspettare, ma ognuno deve dare il proprio contributo, lo Spirito ci guiderà, gli ostacoli si troveranno ma la Speranza è sempre più grande, bisogna prendere atto delle criticità ed anche delle risorse, ma oggi, non si conclude ma si avvia un cammino ed a cuore di tutti ci devono essere i giovani, senza loro non c’è futuro. Coraggio non abbiate paura» così il nostro Vescovo ci ha incoraggiati per continuare questo esercizio di ascolto che chiede di coinvolgere tutti, e sempre di più.
di Francesco Soldatini, diacono