La nostra Arcidiocesi ha preso ufficialmente parte al Sinodo dei Vescovi, si è celebrata ieri sera, presso la Cattedrale di Sorrento, l’intensa e sentita eucarestia presieduta da Mons. Alfano. Molti gli argomenti trattati, numerosi gli spunti di riflessione scaturiti dalla lettura del Vangelo.
Ripercorriamo insieme quei momenti, attraverso le parole significative del nostro pastore.
(Qui il testo dell’omelia intera.)
“Siamo chiamati a dare il nostro contributo, piccolo ma prezioso, insieme a tutte le Chiese del mondo. Così Papa Francesco ha voluto mettere in moto un processo che va ben oltre la pur doverosa esigenza della consultazione: tutto il Popolo di Dio è chiamato a partecipare alla vita della Chiesa, in virtù del battesimo che rende ogni discepolo di Cristo responsabile della crescita della comunità ecclesiale nella comunione e nella missione”
Se è così dunque, se siamo tutti sulla stessa barca ed abbiamo uguali responsabilità, abbiamo il dovere di restare uniti ad ogni passo. Il tempo del Sinodo, impone radicali cambi di prospettiva, è la Chiesa stessa che ci chiede di superare coraggiosamente quell’ostacolo, di aprirsi a nuove vedute.
“Non possono esserci nella comunità differenze sostanziali tra superiori e subalterni, tra dominatori e sudditi, tra chi sta in alto e chi sta in basso. Ogni volta che nella prassi pastorale alcuni decidono da soli tradiscono il mandato ricevuto. Ci allontaniamo dallo stile evangelico quando riduciamo la missione della Chiesa ad affare di pochi. Il rischio è sottile ma grave: escludere alcuni, pochi o molti non importa, significa cedere alla tentazione del dominio fino all’oppressione delle coscienze”
Guardiamoci dentro, meditiamo sul come e in che maniera operiamo nelle nostre diocesi, nelle nostre parrocchie, nei nostri uffici. Se desideriamo la nascita di rapporti nuovi, capaci di accogliere e valorizzare ogni membro del gruppo, è questo l’atteggiamento giusto da assumere.
“La legge che deve regolare le relazioni nella comunità non ignora i desideri dei singoli. Anzi li valorizza. È giusto aspirare a qualcosa di grande. È buona cosa coltivare ambizioni e puntare in alto. Ma mai a scapito degli altri. In nessun caso è ammesso lo sgambetto. Non si può scavalcare il fratello e tanto meno utilizzarlo, servendosene per raggiungere i propri obiettivi e neppure quelli ecclesiali”.
Ancora una volta l’invito del nostro pastore, è quello di abbandonare nessuno, di ascoltare la voce di tutti. Ma questa volta non basta, è necessario soprattutto sapere accettare e poi affrontare i cambiamenti che il cammino sinodale ci presenta.
“Carissimi, usciamo dai nostri angusti schemi, abbandoniamo le prospettive così riduttive e imbrigliate nel deleterio principio del “si è fatto sempre così”. Non ci lasciamo scoraggiare dalla proposta così entusiasmante e impegnativa di metterci in ascolto di tutti i battezzati, anche di quelli che non partecipano alla vita delle nostre comunità o che sono in aperta contestazione delle nostre scelte. Sappiamo bene che non sarà facile, perché dovremo vincere tante resistenze e superare numerosi ostacoli, cambiando prospettiva e aprendoci a sorprese che potrebbero persino imbarazzarci. Ma non è questa la “conversione pastorale” a lungo oramai invocata e auspicata anche da tutti noi”.
Al termine dell’eucarestia, non sono mancati, da parte di Mons. Alfano, i consueti ringraziamenti ai presenti, presbiteri e diaconi, consacrati e fedeli laici, buon cammino. La celebrazione si è svolta alla presenza dei membri del Consiglio Presbiterale, i membri del Consiglio Pastorale Diocesano e i membri dei Consigli delle Unità Pastorali e della Consulta Aggregazioni laicali.