Il Sinodo della CEI si chiude senza documento finale. L’esito dell’Assemblea sinodale ha stabilito di rinviare a ottobre la votazione del documento finale. Una scelta che ha molto sorpreso, ma che forse risponde ad un dibattito sincero, che sta a cuore.
Serve allora più tempo, per accogliere i suggerimenti dei delegati: oltre mille in presenza a Roma, per quattro giorni a confronto. Questi i numeri della mozione votata dalla Seconda Assemblea sinodale: 854 votanti, con 835 favorevoli; 12 contrari; 7 astenuti.
L’Assemblea ha stabilito che il testo delle Proposizioni, dal titolo “Perché la gioia sia piena”, venga affidato alla Presidenza del Comitato Nazionale del Cammino sinodale perché, con il supporto del Comitato e dei facilitatori dei gruppi di studio, provveda alla redazione finale accogliendo emendamenti, priorità e contributi emersi.
Il voto è rimandato al 25 ottobre. In via del tutto eccezionale, anche l’assemblea della CEI non si terrà come di consueto a maggio, ma a novembre.
Ecco le tematiche emerse sulle quali ci si è soffermati e le priorità individuate:
- L’evangelizzazione: non è una strategia, ma la testimonianza viva di una Chiesa missionaria che esce, che ascolta, che abbraccia.
- L’attenzione alle persone nelle loro relazioni affettive: una Chiesa capace di abitare le relazioni umane nella verità e nella misericordia, senza giudicare e senza escludere mai nessuno.
- La dimensione educativa: una Chiesa che forma con l’esempio e la coerenza, non con maestri che parlano dall’alto ma con testimoni insieme al popolo.
- L’accompagnamento dei giovani: una Chiesa che cammina con i giovani, ascoltandoli con pazienza e lasciando spazio alle loro domande.
- La formazione: una formazione umana e spirituale, non nozionistica, capace di preparare cuori adulti e menti aperte alle sfide della complessità.
- La corresponsabilità: non c’è Chiesa senza corresponsabilità, che esige il superamento del clericalismo e la valorizzazione di ogni battezzato nella vita e nelle scelte ecclesiali.
- La responsabilità delle donne: una Chiesa che sa riconoscere e valorizzare il ruolo delle donne, non per concessione ma per giustizia e fedeltà al Vangelo.
Il Cardinale Zuppi, in conferenza stampa, ha dichiarato: “Non ci è divisi sugli omosessuali, tutti si sentano parte di questa casa a prescindere dalla situazioni affettive”. “Pensiamo che questo dinamismo rappresenti la vera sinodalità” – è quanto scrive l’Assemblea a Papa Francesco che ha fortemente voluto questo metodo.








