Meta, fase di “Ascolto” del Cammino sinodale

L’Unità Pastorale (UP4) costituita dalle 8 parrocchie di Meta, Piano di Sorrento e S. Agnello aveva predisposto la prima fase “di ascolto” del Sinodo 2021-2025, che fa capo alla Diocesi, invitando le sue comunità parrocchiali a ripensare e destinare “l’ascolto” a) nella parrocchia stessa all’interno del suo “tessuto”; b) nel territorio del comune su cui insistono più parrocchie, in maniera organizzata e con condivisa tra le stesse.

Cosa poter fare, nonostante la buona volontà, di fronte alla ragionevole consapevolezza che “Non possiamo pensare di riuscire ad ascoltare tutti”? Per di più, con la Quaresima che fissa gli impegni liturgici e richiama i cristiani a riflessione e rinnovata attenzione, nonché con le nuove preoccupazioni e le iniziative di accoglienza che si profilano anche a carico nostro in conseguenza della guerra in Ucraina?

Consultati e coinvolti i rappresentanti nel Consiglio UP4, coordinandosi con il parroco d. Emmanuel Miccio della parrocchia S. Maria delle Grazie di Alberi, il ns parroco d. Francesco Guadagnuolo ha diretto ed organizzato la fase di ascolto in 2 tappe nel mese di marzo:

11 marzo 2022: Incontro sinodale con il Consiglio Comunale di Meta

17 marzo 2022: Incontro sinodale con il Consiglio d’Istituto e lo staff dell’Istituto Comprensivo “Marzia Buonocore” di Meta

La metodologia, suggerita con chiarezza dal Vademecum del Sinodo, doveva basarsi su “ascolto per piccoli gruppi” e sul ruolo-guida di un “facilitatore” anche in questi incontri a carattere “istituzionale”; il facilitatore doveva/poteva porre domande concrete ed efficaci, garantire ascolto libero ed ampio degli interlocutori, e fare in modo di predisporre un “racconto” del tutto.

Con il ns d. Francesco nel ruolo di un “facilitatore” discreto e rispettoso degli interlocutori, facendo pochi e semplici interventi in prima persona, e con il sottoscritto intento a prendere appunti per poi generare un riepilogo veritiero e positivo, la “domanda fondamentale” del Sinodo è stata decomposta ed articolata in più quesiti, ricordando che “l’orecchio è sempre aperto, a differenze di occhio e bocca che si possono chiudere all’esterno”, del tipo:

  • Ci sentiamo accompagnati dalla Chiesa e dalla nostra parrocchia nella nostra personale vita, nelle fatiche e nelle speranze?
  • Nella Chiesa e nella società siamo sulla stessa strada fianco a fianco: quanto riteniamo sia vera questa frase e perché?
  • La Chiesa riesce ad essere la casa di tutti, anche dei giovani do oggi? Chi viene lasciato ai margini e perché secondo noi? Che cosa frena la Chiesa e noi credenti rispetto al camminare insieme con tutti?
  • Nel tuo ruolo di dirigente scolastico o docente, riscontri sufficiente attenzione e collaborazione da parte della Chiesa?
  • Nel tuo ruolo di amministratore pubblico o imprenditore, cosa ti aspetti dalla Chiesa per le persone del tuo territorio?

Scorrendo le risposte dei presenti, in una significativa e fraterna disposizione “a circonferenza” nei due incontri sia del Consiglio Comunale che del Consiglio d’Istituto di Meta, tutti hanno espresso un sorpreso compiacimento ed un grande apprezzamento per questo coinvolgimento nel percorso sinodale e l’atteggiamento di ascolto franco e rispettoso da parte delle parrocchie: un segnale vero di disponibilità, dialogo, prossimità, speranza.

Il Sindaco di Meta Giuseppe Tito ha detto tra l’altro: “Questo incontro di oggi è la prima volta che succede in vari decenni di amministrazione: il ricordo più bello che mi porterò da sindaco. La Chiesa è di tutti, è storicamente radicata nella storia civile di Meta e deve sinceramente e coraggiosamente essere aperta, senza discriminazioni né favoritismi.”. È stato proposto dai Consiglieri di prevedere un appuntamento periodico, magari anche mensile, di incontro/aggiornamento tra il Consiglio Comunale ed i rappresentanti della Chiesa locale oppure un tavolo permanente di concertazione locale. È vero che i nodi da sciogliere ci sono, ma è bello poter qui riportare che ci sono anche obiettivi accomunanti, validi ed inclusivi:

  1. Problema della casa: difficoltà di trovar casa per locazione abitativa, onerosità per fitti alti
  2. Favorire l’imprenditoria: Creare lavoro per dare sostegno economico e togliere dalla strada, soprattutto i giovani, per i quali la crisi di valori, la chiusura in loro stessi, il rifugiarsi nei social ed in un mondo virtuale, gli atteggiamenti devianti sono più diffusi: forse la Chiesa non fa ancora abbastanza? E la parrocchia non si ingegna a collaborare meglio con famiglia e genitori?
  3. Oltre il dialogo, la Chiesa deve perseguire il confronto: quindi scendere di più nella realtà del territorio: incontrare associazioni, gruppi, rappresentanze che sono normalmente fuori del giro ecclesiale
  4. Fare rete Amministrazione/associazioni/Chiesa per obiettivi di grande rilevanza, diretti alla formazione a 360° della persona

La parrocchia, organizzata in settori per fasce d’età per la pastorale e la formazione cristiana, ha potenzialmente gli stessi “utenti” della Scuola: come tale, riesce a dialogare e fare rete in primis con la Scuola? Nell’incontro, la dirigente scolastica Dr.sa Ester Miccolupi, i docenti ed i rappresentanti dei genitori hanno chiaramente affermato che la parrocchia ha saputo esprimere grande vicinanza alla gente, ma anche alla scuola stessa, soprattutto nel periodo del COVID, e che la parrocchia sa essere inclusiva. Anche qui ci sono nodi da sciogliere, ma anche obiettivi accomunanti da perseguire:

  1. Mantenere massima attenzione nella scuola alla crisi morale/culturale del ruolo della famiglia, così come è o non lo è più oggigiorno, crisi che inficia l’educazione di bambini e giovani per la società, e compromette la formazione in ottica cristiana
  2. Tenere un osservatorio sui genitori, che sempre più dimostrano un disorientamento, ma contemporaneamente cercano un confronto o quantomeno di essere ascoltati
  3. promuovere la conoscenza della disabilità anche in chi non vi è coinvolto, scardinando diffidenza e paura, ancora serpeggianti nella comunità civile
  4. accogliere a scuola e fuori di essa i bambini con bisogni speciali senza ostacoli o senza dovere creare percorsi ad hoc, contemporaneamente spingendo le Istituzioni a fare di più

Forti della Pasqua – ne abbiamo vissuto le emozioni – proseguiamo nel cammino sinodale impegnandoci perché la Chiesa sia di testimoni “credenti e credibili”.

a cura di Michele Miccio